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04 03 2013 | Rimini | I 5Stelle raccontano uno dei perché della loro vittoria

Lunedì, 04 Marzo 2013

mattone

Rimini | I 5Stelle raccontano uno dei perché della loro vittoria


A una settimana dall’apertura delle urne ci provano dal 5Stelle stesso a raccontare le ragioni di una vittoria in realtà, sotto certi versi, abbastanza attesa. “Là dove ci sono da difendere i diritti sacrosanti dei cittadini, di noi tutti e senza nessun tipo di interesse personale, noi ci siamo e ci saremo sempre”, dicono gli attivisti a 5Stelle a chi li accusa di strumentalizzare le proteste dei cittadini. “Come ci siamo stati nelle diverse lotte proposte dai movimenti spontanei dei ‘no trc’ di Rimini e Riccione”, aggiungono. I grillini però non ci stanno e prendono le distanze da chi li accusa di cavalcare “le lotte civili per fini elettorali, per creare consensi”, pratica che definiscono “mezzucci” e che lasciano “ai più navigati soggetti politici”.


Fanno un esempio su tutti. Spiegano che l’opposizione al trc “ha origini lontane, composta perlopiù da residenti arrabbiati, ha raggiunto il suo massimo livello sopra tutto a Riccione con la raccolta di firme per il referendum contrario all’opera”. Ricordano come siano state “bocciate le 4mila firme (raccolte) dal regolamento comunale” come successivamente si sia proseguito “con le varie ed incisive forme di protesta (smile e cortei pacifici)”. Delineano due skyline diversi all’orizzonte. Quello dei “cittadini appartenenti a credi politici diversi o semplicemente liberi di poter esprimere un opinione sacrosanta che riguarda la loro città , pensando di poter contare qualcosa”, da un lato.


Dall’altro, quello della “classe dirigente,  che ha retto per decenni lo scettro del potere” che “ha tirato dritto fregandosene letteralmente delle opinioni delle gente, fregandosene dell’esorbitante spesa prevista per quest’opera inutile, fregandosene di quella che sarà poi la spesa per mantenerla, fregandosene di deturpare e spianare aree pubbliche e private, fregandosene di tagliare alberi, fregandosene di dare giuste informazioni sull’opera cercando anzi di nascondere le verità sul tutto”.  Modi, quelli del pensiero dominante (fino a una settimana fa), che non corrispondono propriamente alla “spacciata” “politica dell’ascolto e della condivisione”. Insomma, quelli che hanno governato, e stanno governando ancora, “sordi e ciechi” hanno riacquistato “miracolosamente udito e vista all’indomani dei risultati elettorali che hanno denunciato semplicemente la loro arroganza data da poteri e sistemi ormai corrosi al loro interno”.


Colpa loro se è diffuso il malcontento tra la gente, dice la nota a 5Stelle. “Il cappello lo hanno messo loro su scelte discutibili, su incarichi pilotati, sulla cementificazione selvaggia, sull’agonia delle imprese, sulla loro burocratica visione del tutto e quel cappello ora se lo mettessero in testa per ripararsi dal sole della vera democrazia e dal vento del rinnovamento”.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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